Guadagniamo una commissione per i prodotti acquistati tramite alcuni link in questo articolo.
L'Isola di Skye in Scozia è una bellissima isola, con un magnifico paesaggio ricco di storia e incanto.
E ora, per aggiungere a questo senso della storia antica, i geologi hanno scoperto prove che un meteorite ha colpito il Isola di Skye circa 60 milioni di anni fa.
Gli scienziati stavano analizzando le rocce vulcaniche sull'isola scozzese, ritenendole il deposito del flusso vulcanico. Tuttavia, la ricerca ha dimostrato che la roccia conteneva minerali rari provenienti dallo spazio, osbornite ricca di vanadio e ricca di niobio. Questi minerali non sono mai stati registrati sulla terra, ma sono stati raccolti da NASA, trovato come polvere spaziale nella scia della cometa Wild 2.
#BBKresearch: Simon Drake, Andy Beard, Hilary Downes e Jergus Baca di Birkbeck facevano parte di una squadra di #geologists chi ha scoperto il #meteorite impatto sull'Isola di Skye, compresi i minerali mai segnalati sulla Terra. https://t.co/LWDkit7xiD
- Birkbeck, Università di Londra (@BirkbeckUoL) 14 dicembre 2017
I minerali extraterrestri sono stati trovati ad An Carnach nella penisola di Strathaird. In un'altra posizione sull'isola, a sette chilometri di distanza, è stato scoperto che uno strato di materiale spesso due metri espulso da un cratere aveva lo stesso insolito mineralogia.
"Quando abbiamo scoperto cosa fosse siamo rimasti molto sorpresi ed è stato un po 'uno shock perché non ce lo aspettavamo" co-autore dello studio, Dr Andrew Beard of the Earth and Planetary Sciences Department a Birkbeck, University of London, ha detto la metropolitana.
"Inizialmente lo consideravamo una roccia vulcanica, quindi è stato un po 'uno shock quando ci siamo resi conto di ciò che avevamo trovato."
L'analisi, pubblicata in Geologia questa settimana, suggerisce che l'impatto meteorico si è verificato tra 60 milioni e 61,4 milioni di anni fa. Secondo i ricercatori, questo è il primo impatto del meteorite trovato nella British Palaeogene Igneous Province (BPIP).
Il team di ricerca ha dovuto sfidare terreni difficili per raggiungere il sito, ma per loro ne è valsa la pena alla fine.